“Venice, city of gondoliers and the lovers they carry along the canals. Happy Valentine’s Day!” Thomas Pesquet from the International Space Station, Feb. 14, 2017 ⚘❤
The first photo of the surface of Mars, captured by NASA’s Viking 1 lander on July 20, 1976.
ON THIS DAY: Titan, moon of Saturn, observed on November 30, 2014 by the Cassini space probe.
(NASA)
We’re studying a new method of water recycling and carbon dioxide removal that relies on specific geometric shapes and fluid dynamics, rather than complex machinery, in an effort to help build better life support systems for spacecraft. The research could also teach us more about the water processing approaches we take on Earth. Here, NASA astronaut Jack Fischer, is working with the Capillary Structures for Exploration Life Support (Capillary Structures) investigation capillary sorbent hardware that is made up of 3D printed contractors that are supported by tubing, valves and a pump.
Learn more about how this highly interactive investigation works, and what we could learn from the results HERE.
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Apollo 11 astronauts Neil Armstrong and Buzz Aldrin on the Moon, illustrated in the Houston Post, July 21, 1969.
November 5, 2007 – The Space Shuttle Discovery floats high above our lovely Earth, observed from the International Space Station.
(NASA)
La sonda Cassini, lanciata il 15 ottobre 1997, è entrata in orbita attorno a Saturno il primo luglio del 2004. Prima di Cassini, Saturno veniva osservato quasi esclusivamente da Terra con l'eccezione delle immagini e dei dati raccolti dalle sonde Pioneer 11 e Voyager 1 e Voyager 2, che hanno effettuato dei flyby del pianeta, rispettivamente nel 1979, nel 1980 e nel 1981.
Cassini ha cambiato completamente la nostra visione di Saturno! Nei 12 anni trascorsi a orbitare attorno al pianeta, a fotografare e studiare i suoi anelli e le sue lune, la sonda ha percorso circa 2.2 miliardi di miglia dal suo arrivo nel 2004 e ha raccolto circa 600 GB di dati, scoperto 10 lune, inviato circa 380.000 immagini.
Oggi 30 novembre 2016 la missione Cassini della NASA inizierà una serie di orbite che la porteranno a spingersi oltre il bordo esterno degli anelli principali di Saturno (oltre le orbite dell'anello F), a 7.800 chilometri di distanza.
Gli ingegneri NASA stanno effettuando correzioni di rotta volte a modificare l'orbita di Cassini in modo da aumentare la sua inclinazione rispetto all'equatore e agli anelli di Saturno e di beneficiare di una "spinta" gravitazionale di Titano per inserirsi nella prima delle fasi conclusive della sua missione. Grazie a questo passaggio Cassini orbiterà attorno al polo Nord e al polo Sud del pianeta fino al 22 aprile 2017, tuffandosi ogni sette giorni nel bordo esterno degli anelli principali, per un totale di 20 volte, sfiorandoli per raccogliere campioni di molecole e gas
Durante queste orbite, Cassini passerà a circa 90.000 chilometri sopra alle nubi di Saturno: sarà una fase emozionante, ma sarà solo un preludio a quello che ci attenderà a partire dal mese di aprile, quando la sonda inizierà il Gran Finale, che terminerà il 15 settembre con il tuffo nell'atmosfera di Saturno.
Il motivo che ha portato gli scienziati a decidere per questa soluzione è che la sonda sta per esaurire il carburante e c'è l'esigenza di tutelare le lune di Saturno potenzialmente abitabili. A questo punto la soluzione scientificamente migliore è quella di progettare il fine missione in modo da condurre un'indagine straordinaria e non creare problemi al sistema di Saturno.
Il pianeta nano Plutone
Google Maps ha aggiunto al suo atlante virtuale nuovi mondi da esplorare virtualmente. I pianeti Mercurio e Venere, il pianeta nano Ceres, nove lune di Saturno e Giove e infine Plutone si possono visitare accedendo a Google Planets. La prima tappa è la Stazione spaziale internazionale, per poi fare un tour attraverso gli oggetti più interessanti del Sistema solare
Got to control the cameras (minus robotics) at NASA Johnson Space Center Mission Control for today’s SpaceX Dragon capture and was 536% fangirling the entire time. 😍🌟🌎🚀🎉
Andromeda (M31) e Triangolo (M33), le due galassie giganti più vicine alla nostra Via Lattea. Queste, insieme ad una trentina di più "piccole" fanno parte del Gruppo Locale (si stima che il suo diametro sia di 4 milioni di anni luce!)